Orosei’s Polaroids
La mostra “Le Polaroid di Orosei” a Su Granale al pari dei suoi lavori, nasce da una
forte attrazione da parte di Gosia verso un particolare soggetto/situazione, e al pari
delle sue polaroid si concretizza quasi istantaneamente. Non ci è voluto molto,
passeggiando tra i vicoli di Orosei, sentirsi attratta dal cortile di Su Granale e
avvertire inconsapevolmente i suoi trascorsi di arte e poesia e nell’arco di pochi giorni
realizzare questi bellissimi acquerelli.
Marco Memeo
La cifra di Gosia è sempre quella della leggerezza di una visione mobile, di una lieve
poeticità surrealista con cui coglie atmosfere, sentimenti e sensazioni da luoghi,
persone, animali. Sono le sfumature che capta e fissa con il suo fare rapido e incisivo,
come se ne fermasse l’impronta, la traccia vitale. L’essenziale. Ma non c’è
minimalismo. Al contrario, c’è un’emozione, anche spirituale, che richiama il resto,
ne serba e comunica ciò che attorno al segno si rapprende per energia.
È il suo diario personale del mondo. Ciò che incontra, conosce, osserva. Tutto è
importante, ha la sua presenza e posto nel mondo, sembra dire l’insieme del suo
lavoro, una grande e vitale produzione di pittura disegnata su carte diverse, nuove e
trovate, mosse, liquide. Alcune sono visioni meditate e meditative, altre hanno
l’urgenza dell’appunto, dell’istante, si muovono ancora davanti agli occhi.
Un disegno affine al calligrafismo orientale nell’intuire e coagulare in pochi tratti
veloci il senso. Un’evoluzione nel tempo che l’ha portata da una pittura iniziale più
macchiata a una linea strutturale che in pochi tratti spalanca dimensioni.
Olga Gambari